Gli origini dei colori acrilici
La genesi dei colori acrilici non corrisponde a quella della pittura acrilica: quando furono inventate, quelle vernici furono pensate per un utilizzo fondamentalmente industriale e non per usi artistici. Inventore di questi colori fu Otto Röhm, farmacista e chimico tedesco che nel 1915 portò sul mercato le vernici acriliche.
I primi a usare i colori acrilici per fini artistici – non su tela ma su parete – furono i muralisti messicani. David Alfaro Siqueiros, grande pittore e muralista messicano, organizzò a New York nel 1936 il primo workshop dedicato proprio alla pittura acrilica.
Da allora Jackson Pollock iniziò ad usare i colori acrilici lasciandoli colare direttamente dal barattolo sulla tela. Anche se oggi si dice che il primo a sperimentare la tecnica di far sgocciolare il colore acrilico sulla tela fu Marx Ernst, uno dei massimi pittori surrealisti europei.
La svolta… i colori acrilici nell’arte
Gli anni Cinquanta furono quelli della svolta e fu avviata la produzione di colori acrilici destinati esclusivamente al mondo dell’arte, e quindi alla pittura acrilica. Erano gli anni in cui gli artisti cominciavano ad esplorare nuovi modi per fare arte, dando il via alla cosiddetta cultura pop: dall’espressionismo astratto alla pop art, il mondo artistico veniva rivoluzionato dal suo interno, e per farlo sfruttava nuovi materiali.
Tra questi, i colori acrilici, centrali per alcuni artisti come Andy Warhol, Robert Motherwell, Bridget Riley, per citarne alcuni.
In questi nuovi colori gli artisti pop trovavano la possibilità concreta di ricreare immagini piatte e dai contorni precisi, un’opportunità che nessun altro tipo di colore, fino a quel momento, aveva potuto offrire.
I vantaggi dei colori acrilici
- Queste vernici sono composte da pigmenti colorati mischiati a particolari resine – i polimeri acrilici – dai quali prendono il loro nome.
- La pittura acrilica si asciuga velocemente, proprio per la sua composizione. Si tratta quindi di una scelta eccellente per coloro che desiderano iniziare e finire l’opera nello stesso giorno.
- Chi vuole dipingere ad acrilico può usare diversi supporti (tele, plastica, carta, legno).
- Solvente dell’acrilico è l’acqua e quindi è un materiale innocuo.
- Una volta asciutto si possono creare altri estratti. Si possono sperimentare diverse tecniche aggiungendo l’acqua per conferire al quadro l’effetto “acquarello”.
- La pittura ad acrilico non richiede grandi spazi perché i colori sono di rapida asciugatura e quindi poco tossici.
- I colori acrilici possono anche essere adoperati per creare collage, aggiungendo materiali sopra il colore fresco; quando si asciuga, il materiale non si stacca più.
- Gli acrilici, essendo molto resistenti agli agenti atmosferici, vengono usati anche nella pittura murale, quando sono asciutti, non si screpolano e non si sfaldano.
Gli svantaggi dei colori acrilici
I dipinti acrilici sono più opachi e meno solidi di quelli ad olio e poiché la pittura si asciuga velocemente, non c’è possibilità di correggere gli errori e si rischia di dover buttare via la tela.
Qualche consigli per chi vuole dipingere ad acrilico
- Per dipingere ad acrilico bisogna avere una certa dimestichezza e si può iniziare con una tela di piccole dimensioni e con soggetti semplici.
- E’ importante che chi inizia cerchi di capire anche la propria predisposizione per le correnti pittoriche (figurativa, astratta, surreale) in modo da facilitare la scelta del soggetto pittorico; in poche parole bisogna ascoltarsi e capire la propria inclinazione.
- L’acrilico è molto usato da chi vuole lasciare andare la propria immaginazione ed esprimersi liberamente. Quando si dipinge ad acrilico si possono rappresentare soggetti geometrici in composizioni fantasiose, perché questo tipo di materiale rende le linee più nette. È una tecnica espressionista per eccellenza.
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