Description
Questo dipinto raffigura una bimba indigena della tribù Yanomami. Mi sono ispirata ad un’immagine fotografica. Ho usato la tecnica che amo per eccellenza: l’olio su tela, ma ho aggiunto un tocco di collage; se guardi con attenzione l’immagine sul dipinto puoi scoprire il messaggio incollato…
Lo scenario si trova a più di 9000 chilometri, in piena foresta amazzonica (molti non sanno che si estende fra Brasile, Colombia, Venezuela, Bolivia, Perù, Ecuador, Suriname e Guyana Francese).
Per i popoli indigeni dell’Amazzonia l’unico modo per essere in salute è che la terra sia in salute. Infatti nella lingua Quechua, per augurare una buona vita, si dice “allin kawasy”, che indica il forte legame con la natura.
Purtroppo oggi questo legame è compromesso: la foresta amazzonica sta scomparendo a colpi di deforestazione, incendi dolosi e traffici illegali.
Gli indigeni sono vulnerabili, non hanno gli anticorpi e con l’arrivo del COVID 19 (dicono che da Manaus sia partito un secondo ceppo) stanno morendo perché l’assistenza sanitaria è scarsa: le tribù indigene sono invisibili per le autorità.
Questo dipinto fa parte della serie “Popoli dimenticati” che ho creato ricordare le mie origini, per farti viaggiare e invitarti a guardare “altrove”.
E magari anche per far riflettere sul peso delle parole e delle campagne “green”, oggi tanto di moda mentre nel frattempo il patrimonio verde dell’umanità, brucia.