Vendere on line: fiscalità per artisti e artigiani

Scritto da Magaly

Magaly Jacqueline Arocha nasce a Caracas nel 1968. È vissuta nel fragore della Gran Caracas. Cambia più volte casa, quartiere e ogni volta è una nuova esperienza che fin quasi da subito le fa comprendere che il viaggio e il cambiamento saranno parte integrante della sua vita.

10 Novembre 2021

Il 20 ottobre ho avuto una chiacchierata sul mio profilo Instagram (@magaly_arocha) molto interessante con Elisa Antolini (@studio_antolini) commercialista e revisore legale che riesce a raccontare la fiscalità in modo semplice.

Puoi vedere la diretta qui https://www.instagram.com/tv/CVQGUT3Itfx/?utm_source=ig_web_copy_link

Sei un artista, un artigiano o un freelance e … 

  • Hai dubbi sul trattamento fiscale della tua attività?
  • Vuoi vendere on line ma non capisci molto di fisco?
  • Hai in programma di aprire un ecommerce?
  • Non sai quale regime ti conviene?

Ti consiglio di leggere questo articolo: troverai le risposte ai tuoi dubbi.

Come trovare il professionista giusto?

Non c’è quello giusto o sbagliato a priori, ma quello più adatto alle nostre esigenze, dimensioni, situazioni specifiche.

Trovare la strada giusta per la fiscalità

Differenza fra artista e artigiano

La distinzione tra artista e artigiano a livello fiscale è sottile.

Se sei un artista, ma produci e vendi in serie in modo continuativo e monetizzi, dal punto di vista fiscale e contributivo potresti dover essere inquadrato come artigiano.

Partita IVA: quando è necessario averla?

L’artista che in un anno realizza 3 opere e le vende non ha bisogno di aprire partita IVA. Si tratta di vendite occasionali.

Ma se inizia ad avere una grande richiesta e le vendite aumentano, bisogna aprire la partita IVA, perché l’attività da occasionale è diventata abituale. 

Qual è il numero esatto di vendite o di incassi che determina la necessità di aprire partita iva? 

Non c’è un numero preciso, ogni situazione va contestualizzata per definire se vi è abitualità o meno.

Attenzione: non è tanto importante quanto vendi, ma il fatto che tu lo faccia in modo ripetuto e organizzato

Differenza fra occasionalità e abituali

L’abitualità: Se si ha una struttura organizzata alla vendita, che sia un negozio fisico o uno shop online (aperto per sua natura h24 e 7 giorni su 7): ad esempio un sito shop 24 ore su 24 anche se nessuno compra i prodotti, l’intenzione è di avere una attività continuativa e organizzata C’è l’intenzionalità alla vendita. 

Se si vende o si propone in vendita su una piattaforma on line, quindi, non si è più occasionali e quindi bisogna aprire la partita IVA. La soglia dei 5.000€ di vendite, in questo senso, non esiste.

Partita IVA d’artista

Non esiste, per fisco e Inps, una partita IVA d’artista. Il codice Ateco per artista prevede l’iscrizione alla gestione separata Inps.

I contributi previdenziali (per pensione, maternità, malattia) sono in percentuale. Una percentuale onerosa ma che permette, se ci sono cali di fatturato (covid, crisi) e non si lavora in quell’anno, di ridurre o azzerare i contributi.

Ricorda sempre che se si inizia a realizzare prodotti in serie, a quel punto l’inquadramento cambia e bisogna capire se l’attività è di tipo artigianale/commerciale.

La partita IVA si evolve con la persona. Si può iniziare come artista e poi se si trova un mercato per i propri prodotti e una grande clientela allora va rivisto rivedere l’inquadramento.

L’esonero della doppia contribuzione non c’è per la gestione separata. L’artista con gestione separata che è anche dipendente paga sempre i contributi sia come dipendente che come artista.

L’artista con gestione separata che è anche dipendente paga i contributi sia come dipendente che come artista.

Gli artigiani

️Chi lavora come dipendente ma fa lavori artigianali e ha una partita IVA da artigiano non può inscriversi all’albo degli artigiani se quest’ultimo prevede l’esclusività o la prevalenza.

️Ai fini INPS il dipendente full time che paga la piena contribuzione o un part time maggiore del 50% e apre un’attività artigianale, non pagherà i contributi come artigiano: vige il principio dell’esonero dalla doppia contribuzione ma attenzione, il caso specifico va affrontato insieme all’Inps della sede competente territorialmente prima di aprire.

️L’artigiano con regime forfetario può vendere on line però deve chiedere al Comune in cui ha sede l’attività se per vendere on line deve aprire un altro codice Ateco (a Bologna ci vuole un altro codice) e fare la relativa S.C.I.A., ovvero la “segnalazione certificata di inizio attività”, presso lo sportello unico per le imprese (Suap).

Gli artigiani godono dell’esonero dalla doppia contribuzione

Vendita sulle piattaforme e market place (Etsy, Amazon, Saatchi art)

Chi vende sulle piattaforme deve avere la partita IVA: sui marketplace sono vigenti le stesse regole che valgono su un sito proprio.

Dal 2019 tutti i marketplace sono tenuti a comunicare all’agenzia delle entrate tutti i codici fiscali e gli incassi dei venditori per cui attenzione a non regolarizzare la propria posizione.

I costi per aprire la partita IVA 

Se sei un artista iscritto nella gestione separata

Costo del commercialista che fa la pratica

  • Imposte e contributi che si verseranno a partire dall’anno successivo

Se sei un artigiano o un commerciante hai dei costi immediati: 

i diritti di iscrizione al registro imprese; 

  • I diritti camerali del primo anno che versi subito;
  • Il costo del commercialista
  • I contributi trimestrali INPS.

Quale ente stabilisce sanzioni in caso di controllo se non si è regolari?

  • L’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale)
  • Agenzia delle entrate
  • Registro imprese (diritto camerale) 
  • INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro)
  • SUAP (Sportello Unico per le Attività Produttive)

Ogni ente fa la propria analisi. 

Consiglio: chiedere informazioni agli uffici per la propria situazione specifica, perché ogni situazione può essere differente.

Le fiere 

Per partecipare e vendere nelle fiere serve la partita IVA anche se gli Enti Fiera spesso non la richiedono.

I prezzi dei quadri nelle mostre possono essere esposti senza partita IVA?

SI: se l’evento è occasionale e non si colloca in manifestazioni del mondo artigianale. L’ideale è che ci sia la partecipazione di altri artisti, interviste, convegni, incontri pubblici, al fine di creare valore culturale reale che vada oltre la mera strategia di vendita, perché altrimenti si ricadrebbe nel caso dello shop e ci vorrebbe partita IVA

NO: Se diventa un’attività abituale allora ci vuole la partita IVA. 

Regimi agevolati

Per artisti che hanno partita IVA ma che non vendono molto. 

Forfettario

E’ un regime semplice per chi non ha la partita IVA o fa un altro lavoro: permette di avere una fiscalità completa senza troppa burocrazia.

L’unico svantaggio è che non si possono detrarre le spesse (es. mediche, figli a carico, ristrutturazioni, ecc.) dal reddito derivante da questo regime.

Conviene rivolgersi a commercialisti iscritti all’Ordine per capire la propria situazione

Vendere corsi on line

Insegnare, formare, sono attività che si iscrivono al regime separato. I corsi one to one o le consulenze rimangono nella sfera dell’artista.

Per la vendita di video corsi, kit e webinar ci vuole la partita IVA del commercio e l’iscrizione obbligatoria alla Camera del Commercio.

Le fatture: Quando emetterle?

Se si tratta di un artigiano che vende solo on line, l’emissione della fattura non è obbligatoria. Si può annotare la vendita nel libro dei corrispettivi.

Se si tratta di un professionista (commercialista o social media manager ad esempio) che vende consulenze on line deve emettere la fattura.

Sei un artista e vuoi aprire uno shop on line? Ecco i passi da seguire

Se il sito non è una semplice vetrina, ma uno shop, ricorda anche di seguire gli adempimenti legali (non fiscali) relativi a:

  • ️Privacy (quali dati raccogli dagli utenti e come li tratti)
  • Banner Cookie (dichiarazione che viene fatta all’apertura del sito circa la presenza dei cookie)
  • Condizioni di vendita e gestione di flusso di acquisto e protezione dati bancari
  • Obbligo di indicazione della partita IVA nel sito

Bonus: Chiedi all’ufficio delle attività produttive del Comune dove ha sede la tua attività se c’è bisogno di un codice Ateco per la vendita on line. 

ll Codice Ateco è una combinazione alfa numerica, che identifica un’attività economica. Lettere e numeri hanno un valore diverso.

Il Codice Ateco è indispensabile per l’apertura di una nuova Partita IVA. Quando si apre una nuova partita iva, all’Agenzia delle Entrate, ne è data comunicazione, specificando la tipologia dell’attività che andrà ad essere svolta. 

Prima di agire mi raccomando: parla con il commercialista!

Per dubbi puoi rivolgerti alla dottoressa Elisa Antolini   che gentilmente ti risponderà @studio_antolini

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