“Spero che il mio lavoro sia riconoscibile come di una donna, anche se di certo non lo renderei mai deliberatamente femminile in alcun modo, in materia o trattamento. Ma se parlo con una voce che è la mia, è destinata a essere la voce di una donna”. Isabel Bishop
Marzo è il mese della donna ed è per questo che in questo articolo ho voluto fare una ricerca sul ruolo delle donne nell’arte della pittura, la mia disciplina. Spero che possa aiutarti a capire qualcosa in più sul mondo artistico femminile.
Dati sul ruolo della donna nell’arte
A maggio del 1984 in occasione di una mostra organizzata dal Metropolitan Museum di New York un gruppo di artiste fa notare come tra i 169 artisti presenti soltanto il 10% siano donne; una rapida analisi delle collezioni degli altri principali musei americani è ugualmente desolante.
Nasce così “Guerrilla Girls” e viene portato alla luce che meno del 5% degli artisti nelle collezioni del MET sono donne, ma l’85% dei nudi sono femminili.
Manifesto Guerriglia Girls
Il loro manifesto alla Biennale di Venezia del 2005 denunciava una presenza di artiste al Met ancora più bassa, si è passati dal 5% al 3%.
Del resto la realtà è sotto i nostri occhi ogni giorno anche nel settore culinario. Su 130 chef solo 5 donne possono vantare 3 stelle Michelin. Si tratta solo del 3,84%.
Al contrario, possiamo vantare un numero di cuoche casalinghe di svariati miliardi di unità.
Donne e guadagni nel mondo dell’arte
Nel 2018 uno studio ha rilevato che nel mondo dell’arte le donne guadagnano ancora meno degli uomini.
Lo studio ha documentato un gap del 47,6% tra i prezzi d’asta dei dipinti fatti da uomini e quelli fatti da donne.
Non stupisce quindi che nei 95 oggetti più cari mai venduti all’asta non compaia nemmeno un’artista donna – a fronte di un gran numero di nudi femminili, tra cui il secondo (Donne di Algeri, di Picasso) e il terzo (Nudo disteso) di Amedeo Modigliani.
Il lavoro più costoso della storia mai realizzato da una donna è al 96° posto: l’opera è di Georgia O’Keeffe, si tratta di Jimson Weed/White Flower, battuta all’asta nel 2014 da Sotheby’s per 44,4 milioni di dollari.
Jimson Weed / White Flower No.1
“Sono sempre stata terrorizzata in ogni momento della mia vita ma non ho mai permesso che questo mi impedisse di fare la sola cosa che volevo fare”. Georgia O’Keeffe
Le differenze di genere aumentano ai vertici della piramide. In una ricerca basata sui dati forniti da ArtFacts, la sociologa dell’arte tedesca Katrin Hassler segnala che nella classifica dei Top 100 artisti a livello globale la disparità di genere tocca la percentuale più alta (solo il 12,6% degli artisti elencati sono donne), mentre diminuisce man mano che la piramide allarga la sua base.
Le donne nel panorama dell’arte italiano
Nel mondo artistico italiano c’è una mancanza di dati aggiornati sulla presenza delle donne nel sistema dell’arte. Ho trovato però una ricerca di Kooness, piattaforma nata a Milano nel 2015, che chiarisce come:
Il “prezzo medio” per un artista maschio è di 3700 euro circa, mentre per una donna parliamo di poco più di 2900 euro. Questi risultati desolanti non vanno imputati ad un minor numero di artiste donne.
E se parliamo di premi (tra i più importanti: il Turner Prize, il Mac Arthur, l’Hugo Boss, il Bucksbaum Award e il Duchamp Prize), dei 406 vincitori solo il 37,7% sono donne. Ne consegue che il 62,3% sono ovviamente maschi.
Le mostre delle artiste donne
Le donne che frequentano l’accademia di belle arti sono il 66% contro il 33% dei colleghi uomini; nelle gallerie la loro presenza cala al 25%, dato che scende al 19% in relazione alle mostre personali nelle istituzioni e arriva alla punta minima del 13% di presenze al Padiglione Italia della Biennale di Venezia.
Nell’indagine “Donne Artiste in Italia” (2018) che prende in esame i soli dati relativi all’offerta di mostre temporanee, sia collettive sia personali, emergono questi dati:
- Le mostre personali in gallerie di arte moderna e contemporanea vedono un 75% di artisti maschi contro un 25% di artiste donne.
- Nelle mostre di arte moderna la percentuale migliora di poco: 68% artisti uomini; 32% artiste donne.
Donne artiste al lavoro
Il dato più allarmante dell’indagine del NABA – Nuova Accademia di Belle Arti – riguarda il fattore dell’esclusione: il 58% delle donne dichiara di aver riscontrato episodi di esclusione sociale e/o professionale nel sistema dell’arte italiano e indica lo status economico come il fattore di esclusione più rilevante, prima ancora del genere.
Ora la domanda che pongo è semplice: abbiamo bisogno delle “quote rosa” anche nell’arte? Secondo me sì: senza quote rosa sarà più difficile emergere.
“Andiamo avanti, corriamo avanti, siamo in prima linea!” Nancy Spero
Ci sono state molte donne a portare alla luce la situazione e a denunciare le discriminazioni. Tra queste:
- Judy Chicago (Chicago 1939), artista americana che si è battuta per un riconoscimento del ruolo delle donne nell’arte;
- Nancy Spero (1926-2009) pioniera dell’arte femminista e Chiara Fumai (1978-2017), artista italiana che ha messo al centro delle sue performance il ruolo della donna.
Ora dobbiamo chiederci se la situazione appena delineata sia figlia di una stratificazione nei secoli del ruolo della donna in generale e nell’arte in particolare. L’arte femminile per lungo tempo è stata ignorata senza alcuna differenziazione di epoche o luoghi.
Solo negli anni Sessanta alcuni studi hanno riportato alla memoria artiste come Sofonisba Anguissola, Artemisia Gentileschi o Frida Kahlo. Nel mio articolo Donne artiste nella storia dell’arte ➡️https://magalyarocha.com/donne-artiste-nella-storia-dellarte/ ho portato alla memoria il duro percorso all’emancipazione delle donne artiste.
Ad oggi il divario tra artisti maschi e donne rimane ancora quasi incolmabile. C’è un’inversione di tendenza solo quando la donna si trova ad essere soggetto d’arte.
Ciò che penso del ruolo della donna nell’arte
Dopo aver analizzato la storia, i dati e i fatti è chiaro che il ruolo della donna deve cambiare nella cultura e nelle istituzioni, perché si tratta di un tema molto più ampio.
Anche se nel mondo delle aste a quanto pare sta crescendo l’interesse per le opere d’arte realizzate da donne, la verità è che la maggioranza delle donne sono sottopagate e molte volte devono pure svolgere un secondo lavoro e prendersi cura dei figli e degli anziani.
E’ ovvio che in questo contesto abbiano meno possibilità di presentarci alle gallerie, di frequentare gli ambienti che contano e di promuovere la nostra arte. Insomma l’arte non è un campo facile per le donne che siano artiste, critiche d’arte, storiche dell’arte, curatrici o galleriste. C’è ancora molto da fare.
Soprattutto a livello italiano. L’Italia si posiziona infatti all’82° posto, subito dopo il Messico, nel Global Gender Gap Report 2017 sulla base di indicatori quali partecipazione politica, scolarizzazione, welfare, empowerment.
Qualche segnale positivo c’è nel mercato dell’arte. Infatti, come si legge in Barnebys Magazine:
“Sebbene nessuna donna sia (ancora) nella lista degli artisti più costosi all’asta, le opere di artisti femminili sono sempre più richieste e raggiungono cifre sempre più alte all’asta”.
Puoi scoprire “le 15 artiste donne più costose di sempre” qui ➡️ https://www.barnebys.it/blog/le-15-artiste-donne-piu-costose-di-sempre
Se ti va scrivimi il tuo pensiero sul tema.
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Fonti:
”International Survey of Painting and Sculpture”, MET; 17 maggio 1984
Gender Gap: il ruolo delle donne nel mondo dell’arte, https://www.barnebys.it/blog/gender-gap
Is Gender in the Eye of the Beholder? Identifying Cultural Attitudes with Art Auction Prices (Il genere è negli occhi di chi guarda? Identificazione degli atteggiamenti culturali con i prezzi delle aste d’arte)
“Sistema e mercato dell’arte. Le donne in cifre”, a cura di Silvia Simoncelli,
https://www.kooness.com/art-gender-debate Premi, gallerie, quotazioni, percezione in termini di pubblico: ecco i criteri utilizzati dalla piattaforma su 440 artisti e oltre 2700 opere. Ragionamento basato sul prezzo dei singoli lavori.
Dichiarazione del National Museum of Women in the Arts 2018
Silvia Simoncelli, Caterina Iaquinta ed Elvira Vannini: “Donne Artiste in Italia. Presenza e Rappresentazione”, NABA, 2018 https://www.ilsole24ore.com/art/le-artiste-italia-gap-che-rappresenta-un-opportunita-AE6gGPhG
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